STORIA SULLA NASCITA DELLA
SEZIONE VALTELLINA E VALCHIAVENNA DELL’ASSOCIAZIONE TRASDOLOMITES
È oltre un secolo che in Provincia di Sondrio si parla di trafori e di collegamenti con le valli limitrofe.
All’inizio del 1900, si parlava chiaramente di collegamenti ferroviari, poiché la ferrovia rappresentava il mezzo più moderno di mobilità dell’epoca. E’ interessante osservare la successione dello sviluppo ferroviario sulla linea Milano Tirano: 1840: Milano – Monza, 1873: Monza – Lecco, 1885: Colico – Sondrio, 1886: Colico – Chiavenna, 1892: Lecco – Colico, 1902: Sondrio – Tirano. Dal 1906 al 1910 venne poi realizzata la Ferrovia “Tirano – St. Moritz”, tratta della Ferrovia Retica che dal 2008 è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Mentre si realizzavano queste importanti opere, si pensava già a raggiungere Bormio, al traforo dello Stelvio per un collegamento verso il nord Europa e a raggiungere Edolo, passando dall’Aprica.
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale spostò l’interesse su altro e, a guerra finita, l’argomento dei collegamenti ferroviari non fu più ripreso.
Oltre ai problemi economici e tecnici, anche i rapporti tra le aree di confine non producevano interesse per il collegamento di questi territori.
Lo sviluppo dell’auto privata ha poi portato per decenni ad abbandonare gli investimenti sulle ferrovie e ci si è concentrati sulla realizzazione delle strade.
Gli ingenti investimenti sulle strade si sono sempre concentrati sulla viabilità interna delle valli, in quanto, superata una strozzatura, ce n’era sempre un’altra un poco più a monte o poco più a valle.
Ma il tema dei collegamenti non ha mai perso la sua attualità, a più riprese negli anni, si sono susseguiti progetti ed iniziative da parte sia di singoli cittadini che da parte di amministratori locali e politici.
Se quest’idea persiste da oltre un secolo, in un mondo in straordinaria evoluzione non solo tecnica, è più che probabile che sia una buona idea. Non è quindi il caso di scoraggiarsi di fronte alle naturali difficoltà di un’impresa certo non facile. Ciò che non è stato fatto fino ad ora, può oggi essere fatto per una serie di concomitanti ragioni e interessi
Forse anche nel 1841 qualcuno sognava il prolungamento della Milano – Monza fino a Tirano e sicuramente ci sarà stato chi ha pensato che era un’opera irrealizzabile.
Si sentono talvolta cittadini che si lamentano della Politica che non persegue obbiettivi strategici, ma in molti casi sono proprio i cittadini che spingono la politica a occuparsi dei piccoli problemi e non su quelli strategici di lungo effetto.
Nel 2013 in un gruppo di professionisti amici (ingegneri, architetti e geologi) dell’Alta Valtellina, convinti di poter dare un valido contributo agli Amministratori locali ed ai Politici regionali e nazionali su questo tema di indubbia importanza, hanno pensato di affrontare insieme l’argomento, stimolati anche dai vari incontri organizzati dal Rotary Club Contea di Bormio significativamente posti sotto il titolo “3 Sprachen” (3 lingue).
È del 2014, mentre si era alla ricerca di interlocutori sul versante opposto dello Stelvio, l’incontro con l’Associazione Transdolomites costituita in Trentino nel giugno del 2006 con l’obiettivo di promuovere il trasporto pubblico sostenibile e di realizzare il collegamento ferroviario da Trento a Canazei, attraverso le Valli di Cembra, Fiemme e Fassa.
Approfondendo l’argomento si è giunti alla conclusione condivisa che il collegamento attraverso lo Stelvio deve essere ferroviario. Il gruppo di lavoro, a cui nel frattempo avevano aderito anche alcuni amministratori ha quindi deciso di unire le forze e di aderire a Transdolomites, che già il 6 maggio 2014 a Milano, aveva reso pubblico il suo progetto al convegno: “LA FERROVIA TRASDOLOMITICA; L’ATTUALITA’ DI UNA VISIONE PER
UNA FERROVIA TRA LE MONTAGNE E VALICHI ALPINI DA OCCIDENTE A ORIENTE” tenuto a Milano presso il Centro Svizzero di via Palestro. Nel convegno ci si è resi conto che l’auspicato collegamento ferroviario tra il Trentino Alto Adige e la Svizzera non poteva che passare per la Provincia di Sondrio, il cui territorio è al centro delle Alpi, proprio a metà strada tra gli assi ferroviari nord – sud del San Gottardo e del Brennero (appartenenti alle reti TEN-T di interesse Europeo).
Approfondendo la questione con il presidente Massimo Girardi e gli amici trentini, tenendo presenti, le logiche della Macroregione Alpina, si è convenuto sull’esigenza di unire le forze nella prospettiva di una logica di rete ferroviaria alpina (e non di singola tratta o di singola vallata).
Un impulso significativo a proseguire in questa direzione è venuto dalla condivisione del Professor Alberto Quadrio Curzio, illustre economista e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che da decenni richiama l’attenzione sulla questione. Si veda in proposito il suo libro “Profili di Sviluppo della Provincia di Sondrio” e si pensi al convegno del 3 luglio 2009: “Valtellina Vettori Veloci, ricominciare dalla ferrovia”, promosso tramite la SEV-Società Economica Valtellinese da lui fondata.
Il 19 maggio 2017, ventisei soci provenienti da tutta la Provincia di Sondrio hanno costituito la SEZIONE VALTELLINA E VALCHIAVENNA dell’Associazione TRANSDOLOMITES, con l’obbiettivo di rimanere saldamente legati agli amici Trentini, ma di radicarsi maggiormente sul territorio provinciale.
L’obbiettivo della SEZIONE VALTELLINA E VALCHIAVENNA è quello di continuare la collaborazione con i Rotary, con la SEV e con tutti (persone-associazioni-ordini professionali ecc…) interessati al tema della mobilità sostenibile, al fine di condividere la soluzione ottimale per la nostra Provincia in un efficace collegamento con i territori alpini circostanti, nelle logiche della Macro Regione Alpina.
L’associazione, oltre a stimolare in un’ampia visione, l’attenzione ai collegamenti ferroviari alpini nel medio termine, è impegnata a incentivare il miglioramento ed il potenziamento nel breve termine della linea ferroviaria Milano – Tirano e del trasporto collettivo in genere.